"Gerico" vuole raccontare la voce della pietra, uno dei suoi aspetti meno praticati e conosciuti. Si tratta di un'installazione formata dall'insieme di tre pareti in marmo disegnate dal suono stesso, in cui linee, valli e dossi che le percorrono sono adattamenti del disegno generato da precise frequenze (da cui deriva il nome dato a ogni singola parete). "Gerico" ambisce al superamento del primato della vista e ricorda la centralità dell'essere umano in ogni progetto: per questo vuole essere toccata e si completa solo con l'azione del visitatore. Il gong centrale chiama all'azione e chiede di essere suonato, il disegno delle pareti di essere accarezzato. Come diceva Goethe "l'architettura è musica congelata", ma in questo caso l'azione dell'uomo dà voce alla pietra e le permette di cantare.
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