Domenico Parisi ci ha lasciato poco più di un anno fa, il 17 luglio 2021. Questo numero monografico è dedicato a lui, scienziato indisciplinato, e al suo lascito. Come scienziato Domenico era indisciplinato per più di una ragione. Laureato in filosofia e con un master in psicologia conseguito in America a metà degli anni '60, nella sua lunga e multiforme carriera ha contribuito a un numero impressionante di discipline: filosofia, linguistica, psicolinguistica, neuropsicologia, intelligenza artificiale, vita artificiale, robotica, teoria delle reti, scienze sociali, economia, storia... Ed il suo contributo in ciascun ambito è stato sempre innovativo, spesso critico, a volte palesemente provocatorio. Inoltre, Domenico era profondamente convinto che le divisioni disciplinari fossero un ostacolo al progresso della scienza, ed in particolare di quella del comportamento umano. Questo perché, come amava ripetere, mentre la scienza è stata sempre divisa in discipline, "la realtà è un insieme di fenomeni tutti connessi tra loro e spesso per capire i fenomeni studiati da una disciplina è necessario ricorrere ai fenomeni studiati da altre discipline". Per risolvere il problema, Domenico proponeva una soluzione radicale: abolire le discipline e creare una scienza non-disciplinare. E per farlo, suggeriva l'istituzione di una 'Accademia degli Scienziati Indisciplinati'. E poi Domenico era indisciplinato anche perché mal sopportava le norme accademiche, il politically-correct e qualsiasi formalismo.
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