Reparti corazzati lanciati in battaglia per distruggere forze nemiche intrappolate in un saliente. No, non è la descrizione della battaglia di Kursk del 1943, ma un frammento di quanto sta accadendo in questi giorni a Bachmuth. Seppur già nota da tempo agli specialisti di settore, la ferocia dei combattimenti in Ucraina ha reso consapevole anche il grande pubblico sull'importanza di possedere carri armati (MBT, Main Battle Tanks) moderni e potenti. Ma quale futuro per queste formidabili "piattaforme da combattimento"? Da un lato, il conflitto ucraino dimostra la centralità della componente corazzata e dell'artiglieria in scenari di combattimento ad alta intensità. Dall'altro, vere e proprie "stragi" di mezzi corazzati a opera di dronì, munizioni circuitanti e sistemi contro-carro, impongono una loro revisione radicale. Alla luce delle attuali innovazioni tecnologiche sul campo di battaglia, già sono in atto diversi studi e un dibattito su quali potrebbero essere le soluzioni migliori, sia per l'impiego tattico sia per gli ammodernamenti necessari a fronteggiare i combattimenti futuri.
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