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ALL'OMBRA DI ADUA

机译:在阿杜阿的阴影下

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摘要

Non è possibile parlare di Adua se prima non si lumeggia su quelle che furono le premesse politiche fondamentali per comprendere questa grave tragedia nazionale. Allineandosi alle altre potenze europee che già negli anni '70 del XIX secolo avevano organizzato numerose spedizioni geografiche per scoprire i misteri dell'Africa Orientale, il Re d'Italia, Umberto I, aveva finanziato una iniziativa della società privata di navigazione genovese, la "Ru-battino" che, a spese del Governo italiano, comprò dal sultano del Berehan uno scalo per il rifornimento di carbone delle proprie navi, nella baia di Assab sul Mar Rosso. L'interesse delle potenze europee, compresa l'Italia, per il Mar Rosso era accresciuto a seguito dell'inaugurazione del Canale di Suez che aveva di fatto sconvolto i rapporti commerciali tra i vari Continenti accorciando le distanze marittime. In tale contesto, anche la piccola baia di Assab veniva a ricoprire un'importanza strategica fondamentale per i rapporti commerciali della nostra Nazione. Pertanto, una spedizione allestita in fretta e furia aveva portato su questi luoghi l'armatore Raffaele Rubatti-no, il padre lazzarista Giuseppe Sapeto, esperto africanista, e il Contrammiraglio Alfredo Acton. La spedizione, attraversato il Canale di Suez, scoprì che tutti gli approdi su quella rotta erano già stati occupati da tempo a meno della baia di Assab. In tale contesto l'Italia si mosse con il pieno consenso dell'Inghilterra, preoc- cupata dalle mire espansionistiche dell'eterno rivale francese nel nuovo insediamento nella colonia di Gibuti. I britannici appoggiarono la nostra espansione convincendo gli egiziani, loro alleati, a lasciare spazio al neoespansionismo italiano. Tant'è che, il 19 gennaio del 1885, gli egiziani non ostacolarono lo sbarco e l'occupazione del migliore approdo di Massaua da parte di un Corpo di Spedizione costituito da un battaglione bersaglieri con un reparto di artiglieria e servizi vari, al comando del Colonnello Tancredi Saletta. Nel frattempo truppe irregolari, congedate dall'Esercito egiziano, le "teste matte" o basci buzuc (1) accettarono di servire sotto l'egida del Regio Esercito costituendo dei reparti affidabili ed efficienti che daranno il loro tributo di sangue nelle successive vicende belliche e contribuirono a creare i presupposti per la crea- _ zione di quella che divente-rà nel 1940 una vera e propria Armata Imperiale. Ma le mire espansionistiche italiane vennero a scontrarsi con le aspirazioni imperiali del Negus Menelik, che sfruttò a suo favore anche la superficialità politica degli italiani per aggiudicarsi il controllo totale del territorio etiopico. Tuttavia, per vincere quella guerra che era annunciata con i gloriosi ma infausti segnali di Dogali prima, Amba Alagi e Makallè dopo, l'Italia del 1896 fece uno sforzo al quale non è mai stato reso il giusto meri-to. Infatti, nel giro delle pochissime settimane che passarono tra il 16 dicembre 1895, (quando il primo piroscafo lasciò Napoli) e la metà del marzo successivo, vennero trasferiti in Eritrea, si può dire a tempo di primato, 46 battaglioni di fanteria d'Africa con 15 batterie di artiglieria e quasi 7.000 quadrupedi. Una forza per quei tempi impo- nente, visto che si trattava di vestire, imbarcare, spedire e nutrire una massa di poco più di 30.000 combattenti tratti un poco da tutti i reggi- menti d'Italia. Una vera e propria task torce, con uno sforzo logistico vigoroso che senza dubbio avrebbe potuto portare al successo se tutte quelle forze fossero state impiegate in combatti- mento contemporaneamen- te. Invece la battaglia di Adua, forse il maggiore av- venimento mondiale di quel- la fine di secolo, avvenne, di- sgraziatamente per nostra iniziativa, quando una sola parte delle nuove unità era giunta in territorio eritreo. Il 1° marzo 1896, tra le contorte strutture delle Ambe di Adua, scesero in campo meno della metà di quelle truppe che in realtà avremmo potuto impiegare. Le ragioni che portarono a presen-tare, a un avversario agguerrito e concentrato in Adua, il regalo di un'avanguardia da stritolare e annientare sono di un ordine molteplice e verranno individualmente analizzate successivamente. Tuttavia, secon- do alcuni storici dell'epoca, la principale risiedette nel carattere del Generale Oreste Baratieri, il Comandante delle forze italiane in campo. Dopo la battaglia, infatti gli venne addebitato di averla voluta quasi unicamente perché aveva saputo di essere stato sostituito nel suo incarico dal ben più energico Generale Antonio Baldis-sera, che difatti arrivò in colonia all'indomani della tragica giornata. Naturalmente Baratieri si difese sempre da questa accusa e lo stesso tribunale che lo giudicò non riuscì effettivamente a dimostrare che la voce della sostituzione fosse arrivata alle sue orecchie. Ma a premessa di questa disfatta, che segnò la storia del Regno d'Italia di fine Ottocento, occorre soggiungere che subito dopo l'Amba Alagi (2), il Governo, quasi per una reazione meccanica alla notizia, aveva già deciso la sostituzione di Baratieri prima dei fatti di Adua. Il pensiero di Crispi era immediatamente volato a Bal-dissera, il che stava a dimostrare che al vecchio statista siciliano non mancavano affatto intuito e corretta valutazione delle persone, ma Baldissera aveva immediatamente percepito le conseguenze della sostituzione e aveva inizialmente rifiutato la defenestrazione di Baratieri, voluta peraltro anche dal Ministro della Guerra Mocenni, già il 21 dicembre 1895 quando aveva incontrato il Generale Baldissera. Ma tutto tacque fino al febbraio del 1896, quando giunse dall'Eritrea un telegramma di Baratieri più sfiduciato che mai. A quel punto la situazione coagulò rapidamente e il Consiglio dei Ministri ratificò l'invio in Eritrea di altri 12 battaglioni e la partenza di Baldissera con chiare istruzioni per Baratieri. La partenza venne organizzata nella massima riservatezza. Il 23 febbraio Baldissera in borghese, con un passaporto intestato al commendatore Pala-midessi, s'imbarcò su un battello inglese, per poi trasbordare a Porto Said su di un battello italiano (il "Giava") per arrivare il 4 marzo a Massaua. Tuttavia, tre giorni prima il Generale Baratieri aveva impegnato il nostro Corpo di Spedizio-ne ad Adua senza preavvertire il Governo e lo aveva completamen-te "perduto" sotto i colpi delle milizie del Negus.
机译:如果首先我们不突出强调理解这一严重民族悲剧的基本政治前提,就不可能谈论阿杜阿。与19世纪70年代已经组织过许多地理探险活动以发现东非之谜的其他欧洲大国结盟,意大利国王翁贝托一世资助了热那亚私人航行公司的一项创举,“茹巴蒂诺(Ru-battino)“在意大利政府的牺牲下,从红海阿萨布湾的伯雷罕苏丹购买了中途停留的船只供煤。苏伊士运河启用后,包括意大利在内的欧洲大国对红海的兴趣有所增加,事实上,苏伊士运河的建成通过缩短海上距离扰乱了各大洲之间的商业关系。在这种情况下,即使是阿萨布(Assab)的小海湾也开始对我们国家的商业关系发挥重要的战略作用。因此,匆忙进行的一次远征把船东拉斐尔·鲁巴蒂-诺(Raffaele Rubatti-no),拉撒教的父亲朱塞佩·萨佩托(非洲人专家)和海军少将阿尔弗雷多·阿克顿带到了这些地方。穿越苏伊士运河的探险队发现,那条路线上的所有登陆点都已经被占用比阿萨布湾少的时间了。在这种情况下,意大利受到英格兰的完全同意,对永恒的法国竞争对手在吉布提殖民地新定居点的扩张主义目标感到担忧。英国通过说服埃及人及其盟友为意大利的新扩张主义留出空间来支持我们的扩张。如此之大,以至于1885年1月19日,埃及人没有阻止由一支由贝尔萨列里营组成的远征军,一支火炮部队和各种部队组成的远征军登陆并占领马绍阿最佳港口。 Tancredi Saletta上校。同时,被埃及军队,“疯狂头子”或basci buzuc(1)遣散的非正规部队同意在皇家陆军的支持下服务,组成可靠而高效的部门,在随后的战争事件中向他们献出鲜血。他们为1940年成为真正的帝国军队的创造创造了条件。但是,意大利扩张主义者的目标与内格斯·梅涅利克(Negus Menelik)的帝国志向相冲突,后者也利用了意大利人的政治肤浅来支持他对埃塞俄比亚领土的完全控制。然而,为赢得这场战争,首先以多加利(Dogali)辉煌而失败的信号,随后是安巴·阿拉基(Amba Alagi)和马卡莱(Makallè),宣布了这场战争,1896年的意大利做出了从未有过正确努力的努力。实际上,在1895年12月16日(第一艘汽船离开那不勒斯)至次年3月中旬的短短几周内,非洲有46个步兵营被转移到厄立特里亚,这可以说是创纪录的时间配备15枚火炮炮弹和近7,000辆四联弹。考虑到这是穿衣,登船,运送和喂养来自意大利各地区的30,000多名战斗人员的问题,因此对于那些气势汹汹的时代来说,这是一支强大的力量。如果同时使用所有这些力量,无疑是真正的火炬,加上大力的后勤努力,否则可能会成功。不幸的是,在我们的倡议下,阿杜阿之战(也许是世纪之交的世界最大事件)发生了,当时只有一部分新单位抵达厄立特里亚领土。在1896年3月1日,我们本来可以真正部署的部队中只有不到一半带到了阿姆巴迪阿杜阿(Amba di Adua)扭曲的结构之中。导致在阿杜阿激烈而集中的对手出现的原因被打碎并歼灭,是多方面的,以后将分别进行分析。但是,根据当时的一些历史学家的说法,校长的身份是意大利部队在该地区的司令官Oreste Baratieri将军的角色。战斗结束后,实际上,他被指控几乎只想要她,因为他知道自己的任务已由精力更旺盛的安东尼奥·巴尔迪斯(Antonio Baldis-sera)接替,事实上,他是在悲惨的一天之后到达殖民地的。自然,巴拉蒂耶里总是为这项指控辩护,而判决他的法庭实际上并没有成功证明替代者的声音已经传到他的耳中。但是鉴于这场失败,标志着意大利王国在19世纪后期的历史,应该补充一点,在Amba Alagi(2)之后,政府几乎是对新闻的机械反应,他已经决定在阿杜阿事件发生之前取代巴拉蒂耶里。克里斯皮(Crispi)的思想立即传到巴尔迪塞拉(Bal-dissera),这表明这位西西里老政治家根本不缺乏直觉和对人民的正确评价,但是巴尔迪塞拉立即意识到了替代者的后果,并最初拒绝了巴拉蒂耶里的辩护,也曾在1895年12月21日与巴尔迪塞拉将军会面时被战争部长Mocenni想要。但是所有人都保持沉默,直到1896年2月,巴拉蒂耶里的电报从厄立特里亚比以往任何时候都更加沮丧。到那时,局势迅速趋于稳定,部长会议批准了派遣另外12个营前往厄立特里亚和巴尔迪塞拉的离开,并明确指示巴拉蒂埃里。这次离开是在最严格的信任下进行的。 2月23日,身穿便服的Baldissera带着名叫Pala-midessi指挥官的护照登上了一艘英国船,然后乘坐意大利船(“ Java”)转移到塞杜港,于3月4日到达马绍阿。但是,三天前,巴拉蒂耶里将军在没有事先警告政府的情况下向阿杜阿派遣了远征军,并在尼古斯民兵的打击下完全“失去”了它。

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