Nei giorni scorsi e comparsa sui quotidiani la notizia, alla quale e stato dato pochissimo rilievo, che una impresa italiana aveva concluso un contratto da 6,5 milioni di euro con le ferrovie cinesi. Un fatto invece che merita attenzione. Nella seconda meta del XX secolo, quando l'Italia consolidava la sua definitiva trasformazione da paese agricolo in economia industriale avanzata, assieme a quello delle aree produttive locali si manifesto il fenomeno delle mini-acciaierie che ribaltarono il dogma allora in auge che le imprese siderurgiche dovessero essere grandi, a ciclo integrale, localizzate, nei paesi privi di materie prime, sul mare. Geograficamente diffuse nelle valli del Bresciano, erano divise nei quattro com-prensori tra i quali quello della Valcamonica, che era disseminata di acciaierie e laminatoi da Berzo Inferiore fino a Pisogne; producevano per lo piu tondo da cemento armato e profilati leggeri. Nell'estremita meridinale della valle, sulla sponda del lago d'Iseo, si trovavano gli stabilimenti di Lovere e Costa Volpino, appartenenti a due grandi imprese e che si distinguevano per concentrare te proprie attivita in lavorazioni diverse e piu elaborate rispetto alle mini-aciaierie.
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